Malgrado l’imponente operazione militare per azzittire la « Comune di Oaxaca », il coraggioso popolo oaxqueño resiste, costruendo nuove barricate, affrontando gli occupanti in vari punti della città. Non sono riusciti a sconfiggerlo. Questa grande resistenza dimostra che si può frenare l’intervento della Polizia Federale (PFP) ma anche che tutte le organizzazioni del paese devono intervenire per rafforzare i nostri fratelli di classe in questa battaglia disuguale.
Il tradimento che rappresenta il patto fra Rueda Pacheco [1] e la SEGOB [2] per fare in modo che gli insegnanti tornino a lavoro, dividendo e indebolendo il movimento dell’APPO -malgrado il picchetto e lo sciopero della fame dei compagni a Messico DF- ha generato molta scontentezza alla base. Migliaia di questi combattivi lavoratori rispettano invece le risoluzioni dell’APPO e non torneranno a lavoro prima che non cada Úlises Ruiz [3] . Nessuno nell’APPO può continuare a dire che si deve rispettare la decisione presa dalla direzione del sindacato insegnante. Questo crumiraggio non si può giustificare con il pretesto della cosiddetta “autonomia sindacale” delle organizzazioni. Era ovvio che tornare alle aule avrebbe indebolito il movimento ed incoraggiato la politica repressiva del governo. Non possiamo accettare più negoziazioni che mettono a rischio la lotta del popolo!
Distruggiamo l’assedio contro Oaxaca!
È urgente sviluppare a livello nazionale una campagna contro la repressione simile a quella che obbligò a suo tempo Zedillos a frenare l’offensiva militare contro gli indigeni e i contadini zapatisti del Chiapas in 1994. Tutti i movimenti e lotte attuali nelle diverse regioni del paese devono confluire nell’appoggio ai compagni oaxqueños. Domenica, varie organizzazioni hanno bloccato l’asse stradale Lázaro Cárdenas a Messico DF come misura di sostegno a Oaxaca. Gli studenti già stanno occupando le facoltà, i CCH e le “prepa” (istituti medi) e costruiscono barricate. Adesso, le organizzazioni sindacali, contadine, sociali e politiche devono portare avanti azioni nei luoghi in cui hanno peso, con l’occupazione di ponti di frontiera con gli USA e di posti doganali, di ambasciate (in vari paesi d’Europa e di America latina sono stati occupati sede consolari), con scioperi, etc.. Anche se sul tardi, l’EZLN ha annunciato che parteciperà a questa campagna d’appoggio e organizzerà blocchi nelle zone del Chiapas che controlla. Ma il tempo corre, e dobbiamo formare brigate che portino questo messaggio in tutto il DF e rafforzare la solidarietà internazionale. Rendiamo reali gli accordi che sono stati votati nel Foro di à e Internazionale con l’APPO.
Dei risultati di questa lotta che ha tenuto testa al governo di Oaxaca e a quello federale durante cinque mesi dipende la riorganizzazione del movimento operaio e di massa o al contrario un grande riflusso. Negli ultimi anni non si era mai vista una lotta cosi profonda come quella di Oaxaca, che disputava il controllo territoriale allo Stato e alla Federazione, con organismi e forme di autodifesa che hanno fatto impazzire la borghesia. Coordiniamoci con gli insegnanti normalisti di Ayotzinapa che stanno lottando contro il governatore del PRD Zeferino Torreblanca. Una Caravana delle Caravane da diversi punti del paese deve confluire verso Oaxaca. Questa deve essere l’obiettivo dell’Assemblea dei Popoli del Messico. Dobbiamo fare in modo che l’attenzione internazionale sia focalizzata su Oaxaca. Dobbiamo arrivare sullo Zocalo (piazza centrale) di Oaxaca in sostegno ai nostri compagni per riprendere questo bastione di lotta che ha installato l’APPO [4]. Dimostriamo con azioni importanti agli eroici compagni oaxaqueños che non stanno soli!
Dare impulso a uno sciopero nazionale!
I sindacati devono essere la forza centrale in questi momenti decisivi. Non possiamo che dovere riconoscere che malgrado la selvaggia repressione, non hanno chiamato a un solo sciopero, a una sola mobilitazione, limitandosi a pronunciarsi contro l’entrata della PFP. Non possiamo lasciare soli i nostri compagni di Oaxaca. Bisogna discutere in assemblee di base dell’urgenza di mettere in piedi uno sciopero nazionale per cacciare Úlises Ruiz e le truppe di Oaxaca. Il SME (Sindacato dell’Elettricità ) ha già dato il suo accordo all’idea di uno sciopero in un meeting tenutosi il 30/10. La base del SME deve discutere della data per fare di questo sciopero nazionale una realtà effettiva. Gli universitari devono prendere l’esempio sugli studenti e prendere parte alle azioni, decretando lo sciopero universitario ed insegnante (nel caso dei sindacati STUNAM, SITUAM, CHAPINGO, CNTE). Passiamo dalle dichiarazioni d’intenzione ai fatti. Votiamo una data per questo sciopero già !
Per un coordinamento ampio e democratico delle azioni di lotta
Mettiamo in piede, assieme all’APPO, un coordinamento che dia impulso alle azioni necessarie per mantenere la resistenza popolare in Oaxaca. Uniamo le nostre forze in questa prospettiva. Le diverse organizzazioni del Distrito Federale e degli altri Stati che sostengono il movimento devono potere eleggere i loro delegati per dare vita a questo coordinamento e votare unitariamente e democraticamente le azioni necessarie da portare avanti. L’APPO deve sentire che può appoggiarsi completamente sulle organizzazioni solidali che sostengono incondizionatamente la sua lotta. A sua volta, l’APPO deve aiutare a organizzare un organismo nazionale, indipendente dagli interessi dei partiti del Congresso dell’Unione, che ci permetta di avanzare verso l’unità combattiva di classe.
Fuori Úlises Ruiz e le truppe di Oaxaca!
Basta di arresti e detenzioni a Oaxaca! Libertà per i prigionieri politici!
Abbasso gli accordi con il governo che indeboliscono il movimento!
Per un Governo Provvisorio dell’APPO!
Per un’Assemblea Costituente Rivoluzionaria sulla base del rovesciamento dell’attuale regime!
W la Comune di Oaxaca!
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